AFRICA E ASIA NEL BASSO MEDIOEVO: I
MONGOLI DI GENGIS KHAN
Nei secoli che in Europa costituiscono il
Basso Medioevo, la crisi del Califfato favorì la formazione nell’Africa
settentrionale di Stati musulmani autonomi: molti territori passarono sotto dinastie
locali, come i Fatimidi in Egitto, gli Almoravidi e poi gli Almohadi in
Marocco.
Anche nell’Africa sub-sahariana si
svilupparono diversi Stati, tra cui quello del Mali (XIII-XIV secolo) e quello
del Kanem-Bornu (XI-XVI secolo). Essi ebbero numerosi contatti con il mondo
arabo, per cui al loro interno la religione prevalente era quella musulmana. La
loro esistenza era invece sconosciuta in Europa.
Sculture
in bronzo della cultura Ife (Nigeria) del XII-XV secolo
Si conosceva, invece, almeno in parte, ciò
che accadeva nell’Asia occidentale e in quella centrale, che erano abitate da
popolazioni musulmane. Qui si estendeva il vasto regno dei Turchi Selgiuchidi,
che aveva il suo centro in Persia.
L’India, divisa in tanti Stati, fu più
volte invasa da condottieri musulmani, provenienti dall’Asia centrale. Essi vi
fondarono diversi regni, il principale dei quali fu il sultanato di Delhi: nel
XIII secolo il sultanato comprendeva tutta l’India settentrionale, dalla valle
dell’Indo a quella del Gange. In questi Stati molti indiani furono costretti a
convertirsi all’Islam e la religione musulmana si affermò in tutta la penisola,
accanto all’Induismo, mentre il Buddhismo scompariva (XI secolo).
Il
mausoleo a New Delhi di Ghiyath al-Din Tughlaq, il fondatore della dinastia
turca che regnò sul Sultanato di Delhi nel XIV secolo
Nel sud dell’India si alternarono diversi
regni, come quello dei Chola (dalla metà del IX secolo al XIII secolo): sotto
il loro governo l’India meridionale conobbe il periodo del massimo fulgore in
campo artistico e questo proprio perché i re Chola volevano rendere ben
visibile il loro potere.
Il
tempio di Shiva Nataraja a Chidambaram è un esempio dell’arte Chola (XII-XIII
secolo)
Il più vasto e potente Stato dell’Asia e
del mondo intero era, come nei secoli precedenti, la Cina. Nonostante alcuni
periodi di crisi e di lotte interne, sotto le dinastie che seguirono i Tang,
essa rimase uno Stato molto sviluppato. Nel 1154, sotto i Song, in Cina fu
introdotta, cinquecento prima dell’Europa, la carta-moneta, ossia biglietti di
carta che sostituivano le monete metalliche, ma ne avevano lo stesso valore,
che era garantito dallo Stato; nel 1260 l’uso della carta-moneta fu reso
obbligatorio.
Donne
che stirano panni di seta, pittura del XII secolo della dinastia Song
In questi secoli si affermò anche la
potenza del Giappone, dove si formò nel XII secolo una classe di guerrieri, i
bushi, che in Europa sono noti con il termine di samurai.
Altri regni furono fondati dai popoli
seminomadi dell’Asia centrale. Il più importante fu quello dei Mongoli: guidati
da un guerriero di nome Temujin, i Mongoli riuscirono a superare le divisioni
tra clan che contraddistinguevano gli abitanti della regione a nord della Cina
e a unirsi in un unico popolo. Diedero a Temujin l’appellativo di Gengis Khan
(che significa “sovrano oceanico”) e sotto la sua guida dal 1206 al 1227
conquistarono un vasto impero, come non era esistito neanche al tempo di
Alessandro Magno o dei Romani. Esso comprendeva tutte le terre che andavano dalla
Cina settentrionale fino alla Russia meridionale e anche l’Europa orientale,
fino a Vienna e all’Adriatico, fu devastata dalle loro scorrerie.
Cavalieri
mongoli all’inseguimento del nemico sconfitto (miniatura persiana del XIV
secolo)
Alla morte di Gengis Khan l’impero venne
diviso tra i suoi successori, che conquistarono nuovi territori: l’intera Cina,
dove fondarono una nuova dinastia, gli Yuan; la Persia; gran parte della
Russia, dove i principati esistenti (Mosca, Kiev, Suzdal) vennero sottomessi e
per secoli rimasero sotto il dominio mongolo o dovettero pagare un tributo.
Le incursioni dei Mongoli provocarono
distruzioni enormi in tutta l’Asia e nell’Europa orientale, ma il loro impero
favorì la sicurezza delle vie commerciali che passavano per l’Asia centrale:
per un lungo periodo (tra il XIII e il XIV secolo) carovane di mercanti, come
quella dell’italiano Marco Polo, poterono attraversare tutta l’Asia centrale
con le loro merci, lungo quella che viene chiamata “la via della seta”.
Nobile
a cavallo, pittura di Qian Xuan (dinastia Yuan, 1290)
APPROFONDIMENTO (lo trovi tra le pagine nella barra di destra):
Gengis Khan: da nomade a imperatore
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