martedì 30 settembre 2014

32 Africa e Asia nel Basso Medioevo: i Mongoli di Gengis Khan

AFRICA E ASIA NEL BASSO MEDIOEVO: I MONGOLI DI GENGIS KHAN

Nei secoli che in Europa costituiscono il Basso Medioevo, la crisi del Califfato favorì la formazione nell’Africa settentrionale di Stati musulmani autonomi: molti territori passarono sotto dinastie locali, come i Fatimidi in Egitto, gli Almoravidi e poi gli Almohadi in Marocco.
Anche nell’Africa sub-sahariana si svilupparono diversi Stati, tra cui quello del Mali (XIII-XIV secolo) e quello del Kanem-Bornu (XI-XVI secolo). Essi ebbero numerosi contatti con il mondo arabo, per cui al loro interno la religione prevalente era quella musulmana. La loro esistenza era invece sconosciuta in Europa.

Sculture in bronzo della cultura Ife (Nigeria) del XII-XV secolo

Si conosceva, invece, almeno in parte, ciò che accadeva nell’Asia occidentale e in quella centrale, che erano abitate da popolazioni musulmane. Qui si estendeva il vasto regno dei Turchi Selgiuchidi, che aveva il suo centro in Persia.
L’India, divisa in tanti Stati, fu più volte invasa da condottieri musulmani, provenienti dall’Asia centrale. Essi vi fondarono diversi regni, il principale dei quali fu il sultanato di Delhi: nel XIII secolo il sultanato comprendeva tutta l’India settentrionale, dalla valle dell’Indo a quella del Gange. In questi Stati molti indiani furono costretti a convertirsi all’Islam e la religione musulmana si affermò in tutta la penisola, accanto all’Induismo, mentre il Buddhismo scompariva (XI secolo).

Il mausoleo a New Delhi di Ghiyath al-Din Tughlaq, il fondatore della dinastia turca che regnò sul Sultanato di Delhi nel XIV secolo

Nel sud dell’India si alternarono diversi regni, come quello dei Chola (dalla metà del IX secolo al XIII secolo): sotto il loro governo l’India meridionale conobbe il periodo del massimo fulgore in campo artistico e questo proprio perché i re Chola volevano rendere ben visibile il loro potere.

Il tempio di Shiva Nataraja a Chidambaram è un esempio dell’arte Chola (XII-XIII secolo)

Il più vasto e potente Stato dell’Asia e del mondo intero era, come nei secoli precedenti, la Cina. Nonostante alcuni periodi di crisi e di lotte interne, sotto le dinastie che seguirono i Tang, essa rimase uno Stato molto sviluppato. Nel 1154, sotto i Song, in Cina fu introdotta, cinquecento prima dell’Europa, la carta-moneta, ossia biglietti di carta che sostituivano le monete metalliche, ma ne avevano lo stesso valore, che era garantito dallo Stato; nel 1260 l’uso della carta-moneta fu reso obbligatorio.

Donne che stirano panni di seta, pittura del XII secolo della dinastia Song

In questi secoli si affermò anche la potenza del Giappone, dove si formò nel XII secolo una classe di guerrieri, i bushi, che in Europa sono noti con il termine di samurai.
Altri regni furono fondati dai popoli seminomadi dell’Asia centrale. Il più importante fu quello dei Mongoli: guidati da un guerriero di nome Temujin, i Mongoli riuscirono a superare le divisioni tra clan che contraddistinguevano gli abitanti della regione a nord della Cina e a unirsi in un unico popolo. Diedero a Temujin l’appellativo di Gengis Khan (che significa “sovrano oceanico”) e sotto la sua guida dal 1206 al 1227 conquistarono un vasto impero, come non era esistito neanche al tempo di Alessandro Magno o dei Romani. Esso comprendeva tutte le terre che andavano dalla Cina settentrionale fino alla Russia meridionale e anche l’Europa orientale, fino a Vienna e all’Adriatico, fu devastata dalle loro scorrerie.

Cavalieri mongoli all’inseguimento del nemico sconfitto (miniatura persiana del XIV secolo)

Alla morte di Gengis Khan l’impero venne diviso tra i suoi successori, che conquistarono nuovi territori: l’intera Cina, dove fondarono una nuova dinastia, gli Yuan; la Persia; gran parte della Russia, dove i principati esistenti (Mosca, Kiev, Suzdal) vennero sottomessi e per secoli rimasero sotto il dominio mongolo o dovettero pagare un tributo.
Le incursioni dei Mongoli provocarono distruzioni enormi in tutta l’Asia e nell’Europa orientale, ma il loro impero favorì la sicurezza delle vie commerciali che passavano per l’Asia centrale: per un lungo periodo (tra il XIII e il XIV secolo) carovane di mercanti, come quella dell’italiano Marco Polo, poterono attraversare tutta l’Asia centrale con le loro merci, lungo quella che viene chiamata “la via della seta”.

Nobile a cavallo, pittura di Qian Xuan (dinastia Yuan, 1290)

APPROFONDIMENTO (lo trovi tra le pagine nella barra di destra):
Gengis Khan: da nomade a imperatore



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