POPOLI DEL VICINO ORIENTE
Sono numerosi i popoli che
vissero nel Vicino Oriente e che hanno creato quella civiltà, che è alla base
della storia europea, soprattutto, ma anche di quella mondiale, dato che gli
Europei hanno poi diffuso la loro cultura un po’ in tutto il pianeta.
Vediamoli rapidamente.
GLI EGIZI
La civiltà degli Egizi si è
sviluppata tra il IV e il I millennio a.C. nella striscia di terra che
costeggia il fiume Nilo, in pieno deserto del Sahara.
È proprio il Nilo l’elemento che
ha permesso agli Egizi di sviluppare la loro civiltà: infatti questo fiume ha
reso possibile la coltivazione delle terre lungo le sue rive, perché offriva
l’acqua necessaria all’agricoltura e perché ogni anno (a causa della stagione
delle piogge che si ha nell’altopiano etiopico, dove il Nilo ha le sue
sorgenti) straripava, depositando sulle sue sponde uno strato di terra fertile
(il limo), particolarmente adatto alle coltivazioni.
Il Nilo oggi
L’Egitto, diviso inizialmente in
Alto Egitto (a sud) e Basso Egitto (a nord), si unificò in un solo Stato
attorno al 3.000 a.C.,
per merito del re guerriero Narmer (chiamato anche Menes), che fondò la prima
delle 30 dinastie che governarono il Paese (una dinastia è una serie di re
discendenti da un unico capostipite e quindi tutti appartenenti alla stessa
famiglia).
Lastra di pietra – istoriata nei due lati – raffigurante Narmer e le
sue imprese
I re dell’Egitto prendevano il
nome di faraone ed alcuni di essi sono molto famosi, o perché tutto il mondo
conosce le piramidi che si fecero costruire come tombe (Zoser, Cheope, Chefren,
Micerino), o perché su di loro sono nate leggende o sono stati scritti libri e
diretti film (Amenofis e sua moglie Nefertiti, Tutankhamon, Ramesse II e sua
moglie Nefertari).
Le 3 piramidi più famose: da sinistra quella di Micerino, quella di
Chefren e quella di Cheope
Maschera funeraria in oro massiccio di Tutankhamon
Per alcuni periodi l’Egitto
conquistò anche la Palestina e la Nubia (la regione a sud dell’Egitto), poi,
verso il 1.200 a.C.,
cominciò a decadere, a causa delle invasioni di nomadi indoeuropei, che
cambiarono la storia in tutto il Medio Oriente.
I POPOLI DELLA MESOPOTAMIA
La Mesopotamia, la terra compresa
tra i fiumi Tigri ed Eufrate, vide il fiorire di diversi popoli, che si fusero
o si combatterono a lungo per il dominio della regione.
L'Eufrate (a sinistra) e il Tigri oggi
Il primo a fondare una civiltà fu
quello dei Sumeri, che trasformarono la Mesopotamia in una grande distesa di
campagne irrigate, ricche di orti, pascoli, giardini e palmeti, e vi fondarono
numerose città: Eridu, Lagash, Uruk, Higgur e Kish. Ogni città era indipendente
dalle altre ed ogni città – e le terre che la circondavano – apparteneva al
tempio, e cioè alla classe dei sacerdoti, che amministravano le ricchezze della
città in nome del dio protettore della zona, mentre il re si occupava dei
rapporti con le altre città e soprattutto delle guerre.
L’esercito dei Sumeri, così come è rappresentato nel celebre “stendardo
di Ur”
Un altro popolo che visse in
Mesopotamia fu quello degli Accadi, che, poiché parlava dialetti diversi, siamo
soliti distinguere in Babilonesi e in Assiri. Anche gli Accadi fondarono
diverse grandi città, tra cui Babilonia, la quale, attorno al 1.700 a.C. divenne il
centro di un vero e proprio impero, sotto il re Hammurabi, il sovrano a cui si
deve il Codice che porta il suo nome e che è una delle prime raccolte di leggi
dell’umanità.
Babilonia, con i suoi giardini pensili, in una ricostruzione di
fantasia
Verso la fine del II millennio
a.C. l’impero babilonese crollò per mano degli Assiri, i quali, dopo aver
vissuto a lungo nelle montagne nel nord della Mesopotamia, invasero e
conquistarono con la forza del proprio esercito prima le terre tra Tigri ed
Eufrate, poi la Palestina, la Siria, la Fenicia e nel 670 a.C. anche l’Egitto.
Il re assiro Asurbanipal affronta un leone (rilievo del palazzo di
Ninive)
GLI ITTITI
Gli Ittiti erano un gruppo di
popoli nomadi, provenienti dalle steppe della Russia meridionale, che come
altri (gli Arii, gli Achei, gli Ioni) vengono chiamati indoeuropei, perché al
termine delle loro migrazioni si trovarono diffusi in un’area estesa dall’India
all’Europa. Le loro migrazioni avvennero in due momenti principali: uno attorno
al 2.000, l’altro verso il 1.200
a.C.
Gli Ittiti si fermarono nella
penisola anatolica, dove fondarono la loro capitale, Hattusa. Dalla loro parte
avevano una superiorità tecnico-militare (sapevano lavorare il ferro in modo da
renderlo più resistente e avevano ideato un carro da guerra con ruote a raggi
trainato da cavalli), che permise loro di fondare un vasto impero, che
resistette fin verso il 1.200
a.C., quando anche loro furono travolti dalle nuove
invasioni di indoeuropei.
La Porta dei leoni a Hattusa
Carro ittita
GLI EBREI
Gli Ebrei erano inizialmente un
popolo nomade originario della Mesopotamia, che, verso il 2.000 a.C., sotto la guida
del patriarca Abramo, si spostò in cerca di terre verso ovest, arrivando in
Palestina, dove cominciò a dedicarsi all’agricoltura. Costretti dall’invasione
della loro terra da parte di altri popoli a lasciare la Palestina, gli Ebrei
emigrarono in Egitto e vi rimasero per circa 5 secoli, dapprima godendo di un
certo benessere, poi diventando un popolo schiavo degli Egizi. Verso il 1.250,
guidati da Mosè, fuggirono dall’Egitto e, dopo decenni passati nel deserto del
Sinai, ritornarono in Palestina (la “terra promessa” dei loro racconti), dove
dovettero scontrarsi con altri popoli.
Il famoso episodio dell'attraversamento del Mar Rosso, in un dipinto di Nicolas Poussin del
1634
Verso il 1.000 fondarono lo Stato
di Israele, ma nel VI secolo a.C. furono sottomessi e deportati in Mesopotamia
dai Babilonesi, dove, per conservare la loro unità di popolo, trascrissero le
loro tradizioni orali fino a farne il libro fondamentale della loro religione,
ossia la Bibbia.
Rotolo manoscritto del I secolo a.C. ritrovato in una grotta vicino al
Mar Morto
L’importanza degli Ebrei nella
storia è infatti legata soprattutto alla religione: essi, inizialmente
politeisti come tutti i popoli dell’antichità, svilupparono una religione
monoteista (l’Ebraismo) da cui derivano le due religioni oggi più diffuse al
mondo, il Cristianesimo e l’Islamismo.
I FENICI
Pur non essendo molto numerosi, i
Fenici hanno lasciato importanti tracce nella storia antica. Vivevano lungo le
coste della Siria, una regione povera di terre fertili e questo li spinse a
dedicarsi soprattutto al commercio, navigando lungo le coste del Mediterraneo e
spingendosi fino all’Oceano Atlantico.
Nave fenicia
I prodotti che commerciavano
maggiormente erano gli oggetti tipici del loro artigianato, sviluppato e
apprezzato: vasellame in bronzo, argento e oro, gioielli, legno e avorio
intagliati, contenitori in pasta vitrea e la porpora, un colorante che
estraevano da alcuni molluschi e che era molto ricercato per tingere di rosso i
tessuti.
Sopra, un vaso unguentario in
pasta vitrea;
a destra un vaso in bronzo
|
Lungo le rotte più frequentate i
Fenici fondarono numerose basi commerciali, tra cui Cartagine (destinata a
diventare una grande potenza nel Mediterraneo), Palermo, Cagliari, Leptis
Magna, Cadice e Lisbona.
Rovine di Cartagine
Furono i Fenici a diffondere nel Mediterraneo la scrittura alfabetica: dalla scrittura fenicia derivò quella
greca, che a sua volta è alla base di quella latina e quindi di quelle usate in
tutta l’Europa.
I PERSIANI
Sull’altopiano iranico, desertico
e stepposo, vissero i Persiani, i quali, sotto la guida del re Ciro il Grande
(e poi di Cambise e Dario), a partire dal 555 a.C. costruirono un immenso impero,
comprendente le terre che andavano dall’Egitto all’India.
I Persiani furono degli
eccellenti amministratori e seppero guadagnarsi la simpatia dei popoli vinti,
poiché non si comportavano crudelmente come gli Assiri e i Babilonesi. Divisero
il loro impero in province (dette satrapie), che godevano di una certa
autonomia, sebbene dovessero pagare annualmente un tributo al re, composto da
cavalli, bestiame, schiavi, tessuti e oro coniato in monete con l’immagine del
re: si deve proprio ai Persiani la diffusione delle monete nel mondo antico.
Corteo dei popoli tributari del re di Persia
Moneta persiana
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