DALLA PREISTORIA ALLA STORIA
Il passaggio dalla preistoria alla storia fu graduale, lento e
diverso da zona a zona della Terra (se ci pensi, ancora oggi esistono
popolazioni che vivono nelle foreste equatoriali in condizioni molto
simili a quelle degli uomini preistorici).
Possiamo
però dire che nel Medio Oriente questo passaggio avvenne verso il
3.500 a. C. e questa è la data comunemente scelta dagli storici per
indicare l'inizio di quella che chiamiamo storia, o, meglio ancora,
quella che chiamiamo età antica, il primo periodo storico
riconosciuto (gli altri sono il Medioevo e l'Età Moderna).
L'ingresso
dell'umanità nella storia si caratterizza per un fatto fondamentale:
la nascita dei primi Stati.
Questo
avvenne perché nel Medio Oriente, in particolare in Mesopotamia e
lungo la valle del fiume Nilo (la cosiddetta mezzaluna fertile),
esistevano ampi terreni coltivabili, grazie alla disponibilità di
acqua per tutto l'anno. Però, per
coltivare questi terreni, era necessario costruire canali, dighe,
argini, laghi artificiali per controllare l'acqua e impedire le piene
dei fiumi.
La
cosiddetta “mezzaluna fertile”, l'ampia regione bagnata dai fiumi
Nilo, Tigri ed Eufrate
Disegno
ricostruttivo della vita dei campi in Mesopotamia: si vedono i canali
per l'irrigazione
Questi
lavori erano possibili solo se gli abitanti di molti villaggi si
accordavano e collaboravano assieme per la realizzazione delle opere
necessarie. Ma unirsi e collaborare significava anche darsi un capo
che dirigesse e organizzasse i lavori; non ci volle molto perché il
capo diventasse il sacerdote, o il re, dell'intera
comunità. Egli
non solo dirigeva i lavori comuni, ma anche assicurava la difesa
contro i nemici e garantiva l'ordine e la sicurezza all'interno del
paese, e per far questo emanava leggi e le faceva rispettare.
Busto
in alabastro, che ritrae un re in preghiera, proveniente da Uruk e
risalente al 3.300-2.900 a.C.; nella statuaria sumera il personaggio
barbuto rappresenta solitamente il capo della comunità
I
primi Stati nacquero in Mesopotamia e in Egitto tra il 3.500 e il
3.000 a. C.; più tardi nacquero in India e in Cina, in Europa
(Grecia), in America centrale e quindi in quella meridionale.
Con
la nascita dei primi Stati si crearono quelle caratteristiche che
ancora oggi sono tipiche della vita in comune (sia pure con
differenze più o meno importanti):
- chi
comanda ha un potere notevole sul resto della popolazione (sta a lui
usarlo per il bene o per il male;
- chi
comanda vive in palazzi che per grandezza e magnificenza si
distinguono dalle abitazioni degli altri;
- chi
comanda necessita di funzionari che lavorano per applicare le sue
direttive, di artigiani che producono ciò di cui ha bisogno, di
soldati che difendono il suo palazzo. Proprio attorno al palazzo del
“capo” sorgono le prime città;
- chi
comanda raccoglie i tributi (le tasse di oggi) che servono per il suo
mantenimento e per il pagamento di tutti coloro che lavorano nelle
opere pubbliche;
- chi
comanda ha spesso bisogno di controllare un esercito (per difendersi
dai nemici, o per desiderio di aumentare la propria ricchezza) e
quindi si prepara ad affrontare una guerra.
Il faraone Thutmosi III: statua proveniente da
Karnak, risalente alla XVIII dinastia (tra il 1.550 e il 1.291 a.
C.) e conservata al Museo d'Arte Egiziana Antica di Luxor
|
Il codice di Hammurabi; è una delle più
antiche raccolte di leggi che si conoscano e venne stilato durante
il regno del re babilonese Hammurabi (1792-1750 a. C.)
|
Resti del palazzo reale
di Ebla
Rilievo
proveniente da Khorsabad, che ritrae un tributario che offre al re
assiro Sargon II
un
modellino di città
La
stele della vittoria del re degli Akkadi, Naramsin, ritratto mentre
calpesta i nemici
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