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martedì 30 settembre 2014

25 Le monarchie nazionali nel Basso Medioevo

LE MONARCHIE NAZIONALI NEL BASSO MEDIOEVO

I diversi popoli presenti in Europa nel Basso Medioevo costituivano ciascuno una nazione: ogni popolo, cioè, aveva una propria lingua, diversa da quella degli altri, seguiva una stessa religione e aveva proprie tradizioni (usanze, modi di vestire, feste, miti e credenze, ricordi di vicende storiche e di eroi, insomma, tutto ciò che viene trasmesso da una generazione all’altra).

A sinistra una miniatura del 1344 raffigura El Cid in un combattimento; a destra statua equestre a Burgos dedicata al Cid. El Cid (vero nome Ruy Díaz de Vivar) fu un nobile spagnolo, vissuto nella seconda metà dell’XI secolo, che è entrato nella leggenda grazie a un poema del XII secolo. La figura del Cid può illustrare in modo chiaro cosa significa tradizione per un popolo: tutti in Spagna conoscono questo eroe nazionale

Molti di questi popoli avevano dato vita a Stati governati da re, come avevano fatto i Franchi, che avevano costituito la Francia, e gli Ungari, che avevano creato l’Ungheria: questi Stati, che chiamiamo monarchie nazionali, poiché riunivano al loro interno una nazione, si rafforzarono nel corso del Basso Medioevo.
Gli Stati di origine più antica erano quelli dell’Europa occidentale: il regno d’Inghilterra, che si estese fino a comprendere il Galles e l’Irlanda; i regni di Castiglia e di Aragona, nella penisola Iberica; il regno di Francia. La Francia, l’Inghilterra e i regni iberici divennero i più forti Stati europei.
Il regno d’Inghilterra negli ultimi secoli dell’Alto Medioevo aveva subito una serie di invasioni da parte di Danesi e Norvegesi e aveva visto alternarsi sul trono re anglosassoni e re vichinghi. Nel 1042 diventa re Edoardo il Confessore, il quale designa come suo successore il duca di Normandia Guglielmo. Alla morte di Edoardo nel 1066, Aroldo di Wessex, pretendente al trono d’Inghilterra, si impadronì del trono, provocando la reazione di Guglielmo, il quale – appoggiato da una vasta coalizione europea, comprendente anche il papa Alessandro II – sbarcò sulle coste inglesi e nell’ottobre 1066 sconfisse, nei pressi di Hasting, Aroldo, che rimase ucciso sul campo. In dicembre Guglielmo fu incoronato re d’Inghilterra, con il nome di Guglielmo I: la storia lo ricorda con l’appellativo di Conquistatore (proprio per la sua conquista dell’Inghilterra), o anche con quello di Bastardo, poiché era figlio naturale (cioè nato fuori dal matrimonio) del duca di Normandia Roberto I. Fu il primo re normanno dell’Inghilterra, capostipite di una dinastia che regnò a lungo.

La battaglia di Hasting raffigurata in una miniatura della seconda metà del XV secolo

Nella penisola Iberica la situazione politica durante il Basso Medioevo fu assai complessa: semplificando, si può dire che la fisionomia della penisola si delinea verso la metà del XII secolo. Parte della penisola, il centro e il meridione, è occupata dagli arabi (detti anche Mori); la zona centrosettentrionale vede il rafforzamento del regno di Castiglia; la zona orientale e settentrionale quello del regno di Aragona; la zona più occidentale si organizza attorno al regno del Portogallo, che nasce come stato autonomo nel 1109, ma cresce d’importanza solo nel Trecento.

La situazione politica iberica tra XII e XIII secolo

Gran parte del Medioevo è per la Spagna il periodo della Reconquista, cioè delle lotte dei regni cristiani contro i domini musulmani, per scacciarli dalla penisola: la Reconquista comincia nell’VIII secolo e si conclude solo nel 1492, l’ultimo anno del Medioevo. Queste lotte danno alla penisola Iberica due caratteristiche importanti. La prima nasce dallo scontro-incontro con la civiltà araba, che portò alla diffusione nel resto dell’Europa di conoscenze arabe, nel campo della matematica, della filosofia, della tecnica navale, dell’igiene e della medicina (a cui contribuirono anche gli Ebrei, assai numerosi nella penisola); la seconda comincia con le crociate e porta la Spagna a inserirsi pienamente nel processo di cristianizzazione dell’Europa.

Una battaglia tra cristiani e Mori in un manoscritto spagnolo del secolo XIII

Sul regno di Francia dal 987 (e fino al 1792, e poi ancora dal 1814 al 1848) regnò la dinastia dei Capetingi, che successe a quella dei Merovingi e dei Carolingi. La dinastia dei Capetingi prende il nome dal suo capostipite, Ugo Capeto, della cui famiglia si hanno notizie già alla metà del IV secolo: tra la fine del IX secolo e l’inizio del X due membri di tale famiglia furono riconosciuti re dei Franchi, ma solo con Ugo Capeto la dinastia assume definitivamente il regno e lo trasmette ai discendenti. Agli inizi del XIII secolo il sovrano non viene più chiamato rex Francorum (re dei Franchi), bensì rex Franciae (re di Francia), a testimonianza del fatto che lo Stato si riconosceva ormai come un territorio nazionale.

L’incoronazione di Ugo Capeto in una miniatura del XIV secolo

Altri regni, meno popolosi, si svilupparono nell’Europa settentrionale (regni vichinghi di Danimarca, Svezia e Norvegia), mentre l’Europa orientale fu devastata dalle incursioni dei Mongoli nel XIII secolo, che minacciarono a lungo gli Stati della regione (Regno d’Ungheria, di Polonia, di Boemia). L’Impero Bizantino continuò a esistere, ma il suo territorio si ridusse, sia in Asia, sia in Europa.
Nell’Europa centrale non si formarono Stati unitari: il regno di Germania, all’interno del Sacro Romano Impero, divenuto poi Impero Germanico, rimase diviso in tanti territori, nonostante gli sforzi degli imperatori di tenere sotto controllo i feudatari e le città.

Olaf II, re di Norvegia dal 1016, in una tavola d’altare del XIV secolo

Ogni volta che un grande Stato appariva troppo forte, i re e i signori dei territori confinanti, sentendosi minacciati, cercavano in tutti i modi di limitarne l’espansione: vi furono perciò spesso scontri armati, ad esempio tra Francia e Inghilterra.
A causa delle frequenti guerre, vi furono alcuni cambiamenti nell’arruolamento degli eserciti: nel XII secolo cominciarono ad essere arruolati soldati mercenari, cioè soldati di professione che combattevano per un compenso. Essi avevano una preparazione e un’esperienza militare che mancava ai contadini, perciò costituivano truppe molto valide, in grado di sconfiggere altri eserciti non ben addestrati. Essi però potevano più facilmente essere corrotti o cambiare padrone, se veniva loro offerta una somma maggiore.

L’assalto a un castello inglese da parte di francesi e scozzesi (miniatura del 1460-1480): tra le armi usate dagli assalitori si vede una balestra, un’arma che si diffuse dall’XI secolo e scagliava frecce con forza molto maggiore rispetto all’arco

All’interno degli Stati i re si appoggiavano alla borghesia per limitare i poteri dei nobili. Grazie al denaro che i borghesi pagavano come tasse, i re furono in grado di arruolare eserciti che non dipendevano più dai nobili e di pagare funzionari per amministrare il regno.
Perciò, nel corso di alcuni secoli, i re riuscirono a riprendere sotto il loro controllo gran parte dei loro regni: il potere delle famiglie nobili diminuì, anche se i nobili potevano ottenere più facilmente dei non nobili cariche importanti nelle corti dei re e dei principi, nell’amministrazione dello Stato e nell’esercito. Là dove i nobili riuscirono a conservare tutti i loro privilegi, gli Stati rimasero divisi in tanti territori e, quindi, più deboli: è quanto avvenne ad esempio nell’Impero Germanico e in Polonia.

Il re del Portogallo nella battaglia di Aljubarrota contro il re di Castiglia (miniatura del 1480)

In Inghilterra, in un momento di crisi della monarchia a causa della sconfitta nella guerra contro la Francia, i nobili, la Chiesa e la borghesia riuscirono a imporre al re nel 1215 la concessione di una serie di norme, chiamate Magna Charta Libertatum (Grande carta delle libertà), con le quali il sovrano riconosceva ai cittadini tutta una serie di diritti: nessun cittadino poteva essere arrestato e condannato senza un regolare processo; la pena doveva essere proporzionale alla colpa; i mercanti potevano commerciare in tutto il regno; i privilegi della Chiesa e della città di Londra venivano confermati.
La Magna Charta istituiva anche un Consiglio generale del Regno, di cui facevano parte la grande nobiltà e i più importanti ecclesiastici: il re doveva consultarlo per tutti i problemi importanti e per imporre nuove tasse. L’Inghilterra divenne così una monarchia costituzionale, in quanto regolata da una costituzione (la Magna Charta), e parlamentare, in quanto un’assemblea, formata dai rappresentanti dei cittadini, limitava i poteri del re. Tieni presente che oggi gli Stati cosiddetti democratici sono tutti costituzionali e parlamentari.

Il documento contenente la versione definitiva della Magna Charta, redatta a nome del re Enrico III nel 1225

In molte parti d’Europa si diffuse il fenomeno delle franchigie. Il feudalesimo imponeva un rapporto di servitù nei confronti del signore, ma con le trasformazioni del Basso Medioevo uomini e città incominciarono a chiedere di liberarsi dagli obblighi feudali, cioè di ottenere una franchigia.
Nelle città la richiesta di liberazione da ogni obbligo feudale era molto forte, soprattutto perché i diritti dei signori e le loro richieste, spesso senza nessuna base legale, limitavano le attività su cui si fondava la ricchezza della città. Di solito si arrivò a un accordo, un compromesso, tra le città e i loro signori, per cui le città acquistarono le loro franchigie pagando somme considerevoli. Vi furono però anche rivolte, ad esempio in Francia, contro i signori feudali.
Anche molti villaggi riuscirono ad acquistare una franchigia, perché lo sviluppo economico del XII-XIII secolo permise a molti di accumulare le somme necessarie per pagare la propria libertà, ma in generale la liberazione delle campagne dal dominio feudale avvenne più tardi.
I re appoggiarono spesso le richieste delle città e dei contadini, perché la concessione di franchigie riduceva il potere dei feudatari. Alcuni re le usarono per favorire l’espansione dei loro domini: ad esempio i re di Castiglia concessero franchigie ai contadini che si stabilivano nelle terre vicine alla frontiera con i domini musulmani, in modo da rafforzare i confini.
Le franchigie non vennero concesse ovunque. In Inghilterra ad esempio i contadini rimasero soggetti al dominio feudale e questo favorì lo scoppio di rivolte, come la grande sollevazione del 1381. Lo stesso avvenne in Catalogna, dove le rivolte che si susseguirono lungo un secolo (dal 1380 al 1480) spinsero il re Ferdinando il Cattolico a proclamare la libertà dei contadini.

Il re inglese Riccardo II incontra i contadini ribelli del 1381 (miniatura del XV secolo)

APPROFONDIMENTI (li trovi nella barra di destra):
L'arazzo di Bayeux


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