Approfondimenti

sabato 9 agosto 2014

12 Il Cristianesimo



IL CRISTIANESIMO

L’affermarsi dell’Impero Romano coincise con il diffondersi di alcuni culti religiosi originari del Vicino Oriente, che misero in crisi la tradizionale religione politeista di Roma.
Il più importante tra i nuovi culti fu il Cristianesimo, la religione fondata da Gesù, ebreo vissuto in Palestina, allora sotto dominio romano.
Gesù, negli ultimi tre anni della sua vita, aveva formato attorno a sé un gruppo di seguaci con i quali viveva in povertà e predicava la rinuncia delle ricchezze e una vita basata sull’amore per il prossimo e per Dio. La sua predicazione suscitò la diffidenza dei sacerdoti ebraici e dei Romani e, poiché era vista come una minaccia per il governo romano in Palestina, venne condannato a morte e giustiziato mediante crocifissione (un’esecuzione capitale spesso usata dai Romani).

Formella della porta lignea della basilica di Santa Sabina a Roma, con una delle prime scene 
di crocifissione conosciute (prima metà del V secolo)

Già quand’era vivo Gesù aveva fatto presa con la sua predicazione su molte persone; alla sua morte si formarono sui suoi insegnamenti numerose comunità, che si definivano cristiane, da Cristo, l’appellativo che era stato dato a Gesù e che significa “messia”, o “l’unto”, cioè colui che è stato consacrato da Dio. Guidate dagli apostoli (i 12 discepoli principali di Gesù), queste comunità diffusero rapidamente il messaggio cristiano, prima tra gli Ebrei, poi anche tra coloro che professavano altre fedi, soprattutto in città come Antiochia, Damasco, Alessandria d’Egitto e Roma.

Fregio paleocristiano del II secolo d.C. con il simbolo di Cristo e colombe

Il diffondersi del Cristianesimo si spiega con il momento di crisi che stava attraversando l’Impero: guerre, epidemie, carestie, durissime condizioni di vita avevano creato sofferenze che la vecchia religione non riusciva più ad alleviare; il messaggio cristiano, invece, offriva consolazione e speranza in un mondo più giusto. Inoltre, all’interno delle comunità cristiane vi era un forte sentimento di solidarietà, per cui si era tenuti ad aiutarsi tutti a vicenda, a qualunque classe sociale si appartenesse; ciò però veniva assai criticato dai seguaci di altre religioni, abituati a considerare naturali le differenze sempre esistite tra ricchi e poveri, tra potenti e sudditi. Il messaggio cristiano aveva, insomma, un significato “rivoluzionario” molto forte, che metteva in discussione anche il modo di intendere i rapporti sociali. Se, oltre a questo, si tiene presente che chi si convertiva al Cristianesimo rifiutava di partecipare ai riti della religione tradizionale, si comprende come le comunità cristiane cominciassero ad essere mal viste da molti, tanto che i tribunali iniziarono ad emettere condanne a morte contro i Cristiani: condanne che venivano eseguite con massacri di massa, o con disumani spettacoli durante i quali i fedeli venivano fatti sbranare da animali feroci nei circhi.

Affresco con San Daniele nella fossa dei leoni, nelle catacombe di via Anapo a Roma 
(inizi del IV secolo)

Nel III secolo alcuni imperatori promossero delle vere e proprie persecuzioni contro i Cristiani, ma il numero dei fedeli, ciò nonostante, continuò ad aumentare, tanto che essi divennero una forza considerevole all’interno dello stato.

Moneta d’argento con l’immagine dell’imperatore Diocleziano, l’ultimo grande persecutore 
di cristiani

Nel 311 l’imperatore Galerio con un editto (editto di Serdica) mise fine alle persecuzioni e concesse la piena libertà religiosa. Costantino (imperatore dal 311 al 337) confermò ed estese la libertà religiosa concessa da Galerio e protesse i Cristiani: secondo la tradizione fu l’editto emanato da Costantino nel 313 (editto di Milano) ad assicurare la libertà religiosa, ma in realtà Costantino confermò semplicemente l’editto del suo predecessore. Se la concessione della libertà religiosa viene attribuita comunemente al secondo imperatore anziché al primo, dipende forse dal fatto che Galerio morì appena sei giorno dopo l’editto di Serdica, oppure dal fatto che prima del 311 anche Galerio aveva perseguitato i Cristiani.

Testa dell’imperatore Galerio
Testa dell’imperatore Costantino

I successori di Costantino proseguirono la sua politica, finché alla fine del IV secolo l’imperatore Teodosio promulgò una serie di editti (dal 380 al 391), con cui ordinò ai popoli dell’Impero di seguire la religione cristiana, che divenne in tal modo la religione ufficiale dello Stato. Il politeismo romano tradizionale venne progressivamente abbandonato, anche perché i culti pagani non vennero più finanziati dallo Stato, le proprietà dei templi vennero confiscate ed iniziò un periodo di persecuzione contro coloro che non seguivano il Cristianesimo.

L’imperatore Teodosio in un’illustrazione tratta da un manoscritto del IX secolo

Inizialmente ogni comunità cristiana formava una chiesa, parola che significa “assemblea”, quindi “adunanza di fedeli”. Queste adunanze di fedeli avvenivano dove era possibile, di solito a casa di un fedele. Qui, tutti i membri della comunità, uomini e donne, pregavano assieme, istruivano i nuovi adepti, facevano la comunione; non tutti però potevano distribuire l’ostia sacra (la cialda di pane che simboleggia l’ultima cena di Gesù), perché quest’atto liturgico era una prerogativa del vescovo, cioè di quel fedele che rivestiva un’importanza maggiore e veniva considerato come successore degli apostoli.
Così, se all’inizio all’interno di una chiesa non vi era una precisa gerarchia, col tempo l’autorità dei vescovi andò aumentando e, sulla base di quanto era stato affermato da Paolo di Tarso (teologo del I secolo d.C. che morì vittima delle persecuzioni di Nerone e divenne poi santo con il nome di San Paolo), le donne furono escluse dalla predicazione.

Blocco scolpito con i profili dei SS. Pietro e Paolo (Museo Paleocristiano di Aquileia)

La prima età del Cristianesimo fu segnata da un aspetto interessante: non era raro che una comunità interpretasse l’insegnamento di Cristo in maniera diversa da altre comunità. Ciò faceva sorgere contrasti, anche violenti, tra le diverse comunità e per porre fine a questa situazione dal II secolo si tennero riunioni di vescovi (dette concili), nelle quali veniva stabilita la dottrina che tutti dovevano seguire.
Particolarmente importante fu il Concilio di Nicea del 325, che stabilì alcuni princìpi della fede cristiana:
- il dogma della Trinità (Dio è uno solo, ma si esprime nelle 3 forme del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo)
- l’incarnazione di Gesù
- la resurrezione di Gesù
- la resurrezione per tutti alla fine dei tempi e la vita eterna.
Chi interpretava in modo diverso la parola di Cristo veniva chiamato eretico e poiché, malgrado i vari concili, le eresie furono per lungo tempo numerose, a partire dal IV secolo gli imperatori intervennero più volte per combatterle.

Costantino e i vescovi del Concilio di Nicea



L’importanza del Cristianesimo nella storia è enorme: basta pensare che l’anno di nascita di Gesù (il cosiddetto anno 0) è diventato la base per la misurazione del tempo. Non tutti sanno, però, che l’anno 0 non è mai esistito: dopo l’anno 1 a.C. c’è stato l’anno 1 d.C.
Questo significa che i secoli incominciano tutti con il numero 1 come cifra per le unità e finiscono con 00 come cifre per decine e unità: come puoi vedere nella seguente tabella, che vale sia per gli anni avanti Cristo, sia per quelli dopo Cristo:

I secolo
1 – 100
II secolo
101 – 200
III secolo
201 – 300
IV secolo
301 – 400
V secolo
401 – 500
VI secolo
501 – 600
VII secolo
601 – 700.
VIII secolo
701 – 800
IX secolo
801 – 900
X secolo
901 – 1000
XI secolo
1001 – 1100
XII secolo
1101 – 1200
XIII secolo
1201 – 1300
XIV secolo
1301 – 1400
XV secolo
1401 – 1500
XVI secolo
1501 – 1600
XVII secolo
1601 – 1700
XVIII secolo
1701 – 1800
XIX secolo
1801 – 1900
XX secolo
1901 – 2000
XXI secolo
2001 – 2100 


Nessun commento:

Posta un commento