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lunedì 7 luglio 2014

4 Dalla preistoria alla storia

DALLA PREISTORIA ALLA STORIA

Il passaggio dalla preistoria alla storia fu graduale, lento e diverso da zona a zona della Terra (se ci pensi, ancora oggi esistono popolazioni che vivono nelle foreste equatoriali in condizioni molto simili a quelle degli uomini preistorici).
Possiamo però dire che nel Medio Oriente questo passaggio avvenne verso il 3.500 a. C. e questa è la data comunemente scelta dagli storici per indicare l'inizio di quella che chiamiamo storia, o, meglio ancora, quella che chiamiamo età antica, il primo periodo storico riconosciuto (gli altri sono il Medioevo e l'Età Moderna).

L'ingresso dell'umanità nella storia si caratterizza per un fatto fondamentale: la nascita dei primi Stati.
Questo avvenne perché nel Medio Oriente, in particolare in Mesopotamia e lungo la valle del fiume Nilo (la cosiddetta mezzaluna fertile), esistevano ampi terreni coltivabili, grazie alla disponibilità di acqua per tutto l'anno. Però, per coltivare questi terreni, era necessario costruire canali, dighe, argini, laghi artificiali per controllare l'acqua e impedire le piene dei fiumi.

La cosiddetta “mezzaluna fertile”, l'ampia regione bagnata dai fiumi Nilo, Tigri ed Eufrate

Disegno ricostruttivo della vita dei campi in Mesopotamia: si vedono i canali per l'irrigazione

Questi lavori erano possibili solo se gli abitanti di molti villaggi si accordavano e collaboravano assieme per la realizzazione delle opere necessarie. Ma unirsi e collaborare significava anche darsi un capo che dirigesse e organizzasse i lavori; non ci volle molto perché il capo diventasse il sacerdote, o il re, dell'intera comunità. Egli non solo dirigeva i lavori comuni, ma anche assicurava la difesa contro i nemici e garantiva l'ordine e la sicurezza all'interno del paese, e per far questo emanava leggi e le faceva rispettare.

Busto in alabastro, che ritrae un re in preghiera, proveniente da Uruk e risalente al 3.300-2.900 a.C.; nella statuaria sumera il personaggio barbuto rappresenta solitamente il capo della comunità

I primi Stati nacquero in Mesopotamia e in Egitto tra il 3.500 e il 3.000 a. C.; più tardi nacquero in India e in Cina, in Europa (Grecia), in America centrale e quindi in quella meridionale.
Con la nascita dei primi Stati si crearono quelle caratteristiche che ancora oggi sono tipiche della vita in comune (sia pure con differenze più o meno importanti):
- chi comanda ha un potere notevole sul resto della popolazione (sta a lui usarlo per il bene o per il male;
- chi comanda vive in palazzi che per grandezza e magnificenza si distinguono dalle abitazioni degli altri;
- chi comanda necessita di funzionari che lavorano per applicare le sue direttive, di artigiani che producono ciò di cui ha bisogno, di soldati che difendono il suo palazzo. Proprio attorno al palazzo del “capo” sorgono le prime città;
- chi comanda raccoglie i tributi (le tasse di oggi) che servono per il suo mantenimento e per il pagamento di tutti coloro che lavorano nelle opere pubbliche;
- chi comanda ha spesso bisogno di controllare un esercito (per difendersi dai nemici, o per desiderio di aumentare la propria ricchezza) e quindi si prepara ad affrontare una guerra.

Il faraone Thutmosi III: statua proveniente da Karnak, risalente alla XVIII dinastia (tra il 1.550 e il 1.291 a. C.) e conservata al Museo d'Arte Egiziana Antica di Luxor
Il codice di Hammurabi; è una delle più antiche raccolte di leggi che si conoscano e venne stilato durante il regno del re babilonese Hammurabi (1792-1750 a. C.)

Resti del palazzo reale di Ebla

Rilievo proveniente da Khorsabad, che ritrae un tributario che offre al re assiro Sargon II
un modellino di città

La stele della vittoria del re degli Akkadi, Naramsin, ritratto mentre calpesta i nemici

Se vuoi vedere/ascoltare questa lezione, clicca sul video seguente:

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