IL CALENDARIO GREGORIANO
Nel 45 a.C. Giulio Cesare aveva
promulgato un calendario (elaborato dall’astronomo greco Sosigene di
Alessandria), il quale stabiliva la durata di un anno solare in 365 giorni e 6
ore e introduceva ogni 4 anni l’anno bisestile per recuperare quelle 6 ore in
più annuali. Il calendario di Giulio Cesare, detto appunto giuliano, era
impreciso, poiché non teneva conto che in un anno ci sono anche altri 11 minuti
e 12 secondi e tale imprecisione faceva sì che ogni 128 anni si accumulasse un
giorno di ritardo. Al tempo del pontificato di papa Gregorio XIII (1572-1585)
il ritardo accumulato era tale che l’equinozio di primavera risultava in
ritardo di circa 10 giorni.
Papa Gregorio XIII
Già nel corso del Medioevo si
erano notate discrepanze fra l’andamento del calendario e l’anno solare e
qualche differenza nelle fasi lunari. Papi, monaci, sovrani, concili si
interessarono alla questione, finché Gregorio XIII provvide alla riforma del
calendario con la bolla Inter gravissimas
del 24 febbraio 1582; per i nuovi calcoli si era avvalso dell’opera dei più
insigni matematici del tempo, tra cui l’astronomo e medico calabrese Aloysius
Lilius (Luigi Giglio) e il matematico gesuita tedesco Cristoforo Clavio. Il
papa ordinò che il giorno seguente al 4 ottobre 1582 fosse considerato come il
15 ottobre; in pratica vennero “saltati”
i giorni tra il 5 e il 14 ottobre, che non sono mai esistiti. In questo
modo si ristabilì l’accordo fra il calendario civile e l’anno solare. Il papa
decretò inoltre la soppressione di 3 giorni ogni 4 secoli, dicendo che gli anni
centenari che non sono multipli di 100 non sono più bisestili.
Una pagina della bolla papale che introdusse la riforma gregoriana del
calendario
La riforma gregoriana lascia
ancora sussistere un errore di circa 6 giorni ogni 10.000 anni, ma in sostanza
per due millenni non sarà necessario apportare altre correzioni.
Il nuovo calendario, accolto
inizialmente solo negli Stati cattolici, fu poi accettato da quasi tutti i
Paesi anche non cattolici. In Germania entrò in vigore parzialmente nel 1700 e
definitivamente nel 1775,
in Gran Bretagna nel 1752, in Svezia nel 1753. in altri Paesi, tra
cui quelli di religione ortodossa, il calendario giuliano rimase in vigore fino
ai primi decenni del secolo XX. Il governo rivoluzionario russo adottò il
calendario gregoriano nel 1918. il Giappone vi aveva già aderito nel 1873, la
Cina nel 1812 (ma in modo completo solo nel 1949). Il calendario giuliano
sopravvive ancora oggi nel calendario liturgico della Chiesa greco-ortodossa
dei Paesi slavi, che pertanto celebrano il Natale il giorno corrispondente al
nostro 7 gennaio.
La processione per festeggiare il Natale ortodosso a Tbilisi in Georgia
il 7 gennaio 2014
Grazie! Sono un'insegnante anch'io e anch'io metto a disposizione le lezioni che preparao per i miei alunni in un sito.
RispondiEliminaHo scoperto il tuo blog per caso ed è proprio ben fatto! Mi autorizzi a..."saccheggiarlo" ogni tanto?
Buon lavoro!